Lutto in casa Cesac

Cooperatore cattolico dalle origini riminesi e tra i fondatori di Cesac Sca, Giuseppe Ferretti è scomparso ieri mattina (3 gennaio 2017), ad 87 anni, dopo un lungo periodo di malattia. A darne notizia Stefano Andraghetti, presidente della cooperativa, che con lui ha condiviso oltre trent’anni di cooperazione legata “all’innovazione e alla diversificazione degli investimenti”

Lascia la moglie Paola e i figli Paolo, Cristina e Maria Silvia.

I funerali si svolgeranno il giorno 05.01.2017 alle ore 14.30, con partenza dalla camera ardente di via Selice 103 per la cerimonia religiosa pubblica nella Chiesa di San Martino. 

In allegato il ricordo di Stefano Andraghetti alla famiglia:

“Cara Paola, Cristina, Silvia, Paolo , cari nipoti,

appreso della scomparsa di Giuseppe sono a comunicarvi a nome della cooperativa Cesac il nostro cordoglio condividendo il dolore prima della malattia e oggi il distacco.

Vorrei cosi riportare le considerazioni e i passi più importanti di Giuseppe Ferretti detto “Pino d’slarol”, che è stato una delle bandiere più importanti della Cooperazione, di origine Cattolica Conselicese e da oltre vent’anni anche del territorio Bolognese e Ferrarese.

Pino uomo distinto con capacità organizzative e imprenditoriali, già espresse nel locale gruppo autotrasportatori in oltre 30 anni di impegno cooperativo, ha tracciato e sviluppato un esempio di cooperazione legata all’innovazione, diversificazione, attitudine agli investimenti e all’assunzione di rischi, ancorchè ben misurati, al lavoro di squadra e alla valorizzazione del personale. Poca simpatia agli approcci politici, grandi valori e capacità di trasmettere ai soci la consapevolezza di essere un mondo capace di crescere con iniziative dirette fatte in modo associato.

E’ cosi che con Pino il Cesac nasce e si sviluppa come una dinamica impresa di servizi e poi agroalimentare, che mira a valorizzare i piccoli agricoltori e le piccole aziende agricole e poi capace di inserire le migliori aziende agricole anche di dimensioni importanti e convincendole a dispetto di interlocutori con più storia.

Ferretti sarà per 27 anni alla presidenza e poi dopo l’unificazione delle cooperative agricole Conselicesi in Cesac, consigliere delegato ai servizi e ai cereali, fino a quando la salute lo ha supportato e poi, anche  quando purtroppo allettato, dispensava consigli anche per i recenti sviluppi così intensi degli ultimi  3 anni.

Nella bassa Conselicese, dove il frutteto o il vigneto non sono stati, se non per alcuni decenni l’attitudine più forte delle aziende agricole, molte le scelte strategiche o la realizzazione di progetti di qualità che Pino ha portato avanti con capacità imprenditoriale, dedizione e passione.

Con Ferretti, Cesac nasce come una brillante azienda di servizi macchine che permette la meccanizzazione moderna per le piccole aziende di anche solo 1 ettaro delle colture estensive, gestendo anche i poderi dei soci anziani, anche di coloro che non avevano l’opportunità di ricambi generazionali.

Poi lo sviluppo del settore dei mezzi tecnici , sposando da subito la lotta integrata (metodo per ridurre gli interventi chimici), gli acquisti collettivi di agro farmaci con Unicoop, la diffusione d’impianti irrigui innovativi per il risparmio idrico e per aumentare la qualità delle produzioni.

Nel 1987 l’avvio di una piccola gestione cereali, che poi risulterà strategica, a Spazzate Sassatelli con una presenza sul territorio imolese e medicinese.

Con il Presidente Ferretti nel 1993 si ha la svolta di CESAC con l’incorporazione del Conbac, consorzio bolognese , che in 1 anno porta da 1 a 4 stabilimenti, dai 3 ai 15 miliardi di lire il fatturato e a gestire circa 30 dipendenti.

Un progetto non scontato, che presto porta ad incontrare il consenso delle imprese agricole di S.Antonio, precursore di quello che diventerà per CESAC il nuovo core business dei cereali.

In meno di 10 anni la capacità di stoccaggio presso il centro di S.Antonio,  a fronte di 2 investimenti passa da 83.000 q.li a 183.000 q.li con 8  silos improntati a tecnologie senza conservanti chimici e un essiccatoio adeguato.

Nuovamente nel 2008 lo vede determinante nell’unificazione di CESAC con la Cantina (Cooperativa Coltivatori Diretti ), lasciando la presidenza al più giovane, ma mantenendo il timone del controllo dei settori servizi e cereali come consigliere delegato.

Fu anche il promotore dei nuovi investimenti, introducendo i concetti di energia rinnovabile, con la realizzazione d’impianti fotovoltaici sui tetti, pompe di calore collegate ai pannelli fotovoltaici per il riscaldamento degli uffici e della ferramenta al posto del consumo del metano da riscaldamento, con importanti benefici in termini di efficientamento, riduzione dei consumi, ma soprattutto di riduzione dei rischi sulla salute del personale dipendente a fronte della rimozione, laddove possibile, dei tetti in amianto.

Non ultima l’esperienza assicurativa con il gruppo Generali e poi la sua benedizione alle nuove sfide della presa in carico delle attività della Cooperativa Tre Spighe.

Poi la malattia lo ha privato in modo irreversibile di mantenere il contatto diretto con la cooperativa, privandoci di poter ancora beneficiare della sua visione imprenditoriale, ma fino a non troppo tempo fa fu sempre desideroso di conoscere gli aggiornamenti del piano di sviluppo in corso con sua enorme soddisfazione per i dati confortanti realizzati su un territorio che, come altri, doveva fare i conti anche con gli effetti della crisi economica di portata mondiale.

Pino è stato un uomo di valori, senso di responsabilità, distinto, avaro nel mettersi in mostra e fiero dei propri collaboratori. Per noi è stato un maestro, un esempio e siamo fieri di averlo avuto tra noi.

 

 

 

                                                                                               A nome di tutto il CdA

                                                                                                Il Presidente

                                                                                                Stefano Andraghetti